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Nasce Peas, app per unire green e gamification

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Il sistema, realizzato da 1trueid, Wwg, Mood e il Politecnico in colab con Wråd, misura l’impatto di un abito nel tempo

Una mobile app in grado di coinvolgere l’utente attraverso un gioco che lo informi su ciò che sta indossando. Nasce con questo scopo Peas-Product environmental accountability system, un’innovazione tecnologica che integra per la prima volta tracciabilità e gamification per monitorare la diluizione dell’impatto ambientale di un vestito nel tempo. Il progetto, iniziato due anni fa, è stato realizzato da 1trueid, specializzato nell’identificazione digitale degli oggetti, dalla software house Wwg, da Mood, produttore di luxury brand e dal Politecnico di Milano, in collaborazione con la start up etica Wråd di Matteo Ward e grazie al supporto di Regione Lombardia con il bando Fashiontech.

Sono state così monitorate otto fasi di produzione del capo, ma anche i parametri ambientali come il consumo di acqua ed energia. «Nella moda mancava un sistema che potesse tradurre cosa fare per abbassare l’impatto ambientale di ciò che indossiamo. Peas è in grado di connettere i vestiti alle persone e le persone al pianeta semplicemente avvicinando il cellulare al capo, grazie a un algoritmo e all’intelligenza artificiale», ha spiegato ieri Matteo Ward durante la presentazione digitale dell’applicazione pilota, che potrà essere anche personalizzata per le aziende.

«Da molto tempo la regione sta lavorando su una strategia per lo sviluppo sostenibile secondo l’agenda 2030, uno degli ambiti è quello della moda. Dopo il bando del 2019, abbiamo messo in campo 10 milioni di euro e finanziato 17 progetti, uno di questi è Peas. L’obiettivo è favorire non solo il cambio del processo produttivo ma anche quello dell’approccio del consumatore, così come incidere sulle nuove generazioni per allungare la vita dei prodotti e il riutilizzo», ha poi concluso Paola Negroni, vice direttore di turismo, marketing territoriale e moda di Regione Lombardia.

Articolo tratto da Milano Finanza e Mffashion.com a cura di Alice Merli

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